martedì 5 ottobre 2010

Canada

2002, Settembre: CANADA Orientale.Toronto, Niagara falls, Buffalo-lake Erie, Goderich-Lake Huron, Huntsville-Muskoka, Algonquin Park, Ottawa, St Alexis des monts, Tadoussac,FiordoSaguenay, Quebec city, Montreal.
Trasporti: Aircanada Mi-LondonHeathrow-Toronto poi Alitalia Montreal-Toronto-Milano 650€ a testa - AutonoleggioHertz 45€/gg FordWindstar.
Alloggio: Toronto ColonyHotel, Niagara Falls OldStoneInn, Goderich BenMillerInn, Huntsville PowWowPointLodge, Ottawa LordElginHotel, St Alexis des Monts HotelSacacomie, Tadoussac LaMaisonGauthier, Quebec City HotelGermainDominion, Montreal B&BDowntown.
Film/libro consigliato: Il declino dell'Impero Americano di D.Arcand, L'ultimo dei Mohicani di M.Mann

Tutto inizia con la scelta del viaggio di nozze in primavera 2002. presi da mille impegni pre matrimonio e desiderosi di fare un viaggio a lunga percorrenza ,ma senza visitare le solite mete note, la soluzione ci si presenta una notte guardando per caso su LA7 lo spot dell’Ente Turismo Canadese.
Quindi si decide per il Canada ed essendo il primo viaggi oltre oceano ci affidiamo alla Hotelplan per voli, noleggio auto e alloggi. Con l’agenzia viaggi fila tutto liscio anche se l’esperienza canadese poi ci farà capire che si può organizzare tutto via web “fai da te” risparmiando molto, e infatti da quel settembre 2002 in avanti abbiamo sempre viaggiato “fai da te” in ogni meta toccata. Comunque per i Viaggi di nozze ci sta anche il ricordo del Tour Operator.Il costo totale del fly & drive con HotelPlan di 15giorni fu di 2500,00 € .Di seguito dividerò l’itinerario in due capitoli diversi per paesaggi e cultura: Ontario e Quebec.

-ONTARIO- “Yours to discover”
All’andata viaggiamo con Alitalia fino a Londra e poi prendiamo una coincidenza Aircanada per Toronto. Air canada si è rivelata una buona compagnia molto confortevole e accogliente. Arrivati all’aeroporto Int.le di Toronto ritiriamo subito l’auto presso la hertz e qui troviamo un premuroso valletto che ci mostra tutte “le meraviglie” del cambio automatico sull’enorme Ford Winstar bordeaux con portelloni scorrevoli ai lati che andrebbe bene anche per dormirci dentro! Si parte diretti verso il centro di Toronto dove ci attende una camera al 17° paino del Colony Hotel e l’impatto col traffico delle ore 17 locali è forte. Prima di tuffarmi nelle Highway intasate decidiamo di impratichirci un po’ col cambio automatico e le dimensioni del mezzo in una piazzola appena fuori l’aeroporto. Arriviamo nel moderno centro di Toronto e lungo la strada mentre guidavo non dimenticherò mai l’impatto con i grattacieli, i ponti enormi e la CN Tower, ero felice come un bambino!! Mi sembrava di stare in un film.La sera giriamo in una città semi deserta e dopo poco capiamo che c’è una città commerciale sotterranea in tutte le città canadesi collegata direttamente con metro, parcheggi e ferrovia per permettere ai cittadini di resistere all’implacabile gelo invernale canadese. Toronto ci piace ma col suo lago e la vista della skyline inconfondibile dalle sue sponde e dai suoi ponti. L’indomani partiamo per Niagara Falls e in 2 ore arriviamo. Che spettacolo della natura! Il lato canadese è sicuramente il migliore da cui godere di queste maestose cascate che qui in canada formano un ferro di cavallo. Dormiamo all’Old Stone Inn un motel stile Famiglia Addams molto famoso da queste parti per aver ospitato varie star del cinema.Il centro di Niagara sembra un grande luna park ma gli scoiattoli li incontriamo anche qui nei vari giardini. Una sera osservando il lato americano cartina alla mano decidiamo di recarci per cena a Buffalo distante solo 50km. Passiamo il confine USA dopo 1 oretta di attesa per le formalità del caso nonostante non ci sia nessuno prima di noi. Arriviamo a Buffalo,via Lago Erie, per ora di cena e ci gustiamo una delle tante bistecche che mangeremo in un bel ristorante del centro, elegante steak house dal nome" E.B.Green".
Tutto splendido per la nostra capatina negli States, piccolo imprevisto è che arrivato in Hotel mi accorgo di aver dimenticato la videocamera a terra sotto il tavolo del ristorante.Chiamo subito prima che chiuda e mi accordo per andare a ritirarla presso la reception di un hotel li di fianco lasciando il mio numero di passaporto come riferimento. Appena torno al confine Canada-Usa mi guardano come fossi un marziano vedendo che ero appena transitato poche ore prima. Io gli spiego la situazione e passo ancora…che avventura ma tutto è bene quel che finisce bene:videocamera trovata! Per inciso, la lezione di questa sfacchinata è che in ogni futuro viaggio la video camera rimarrà sempre a casina visto che ormai è sostituibile dalle piccole fotocamere digitali o cellulari che fanno splendidi filmini!
L’Ontario è simile in tutto e per tutto agli USA, bellissime le mobil house che lungo la strada servono colazioni e fanno da tavola calda! Poi ci sono i tipici sobborghi residenziali anglosassoni fuori dalle città con giardinetto, auto-rimessa e casetta colorata.(vd i Simpson).
Da Niagara ci dirigiamo verso Lake Huron.Spazi immensi, campi di grano a e cereali a perdita d’occhio e immensi aree commerciali tra un paese al’altro ci accompagnano
fino a Goderich. Qui su un belvedere verso il Lago immerso nei boschi di conifere esclamo:”mamma mia, sembra il mare!”.La ragione è che nei nostri laghi si vedo bene le sponde, qui no. Qui si presenta una distesa d’acqua che si confonde con l’orizzonte e per qualche minuto fatico a realizzare, in base ai miei criteri mentali, che quello che ho davanti sia davvero un lago. Il Ben Miller Inn dove dormiamo è di per sé una struttura eccezionale, un villaggio con varie strutture per svago, massaggi, organizzare esursioni con ogni mezzo e ristoranti in mezzo a boschi e ruscelli ma dobbiamo ripartire per salire verso Nord la regione Muskoka e Algonquin Park ci attendono.
Ogni tragitto è lungo e in media trascorriamo 6/7 ore in auto visto le distanze da percorrere (400/500km) e il limite di velocità a 90km/h. Pertanto durante i trasferimenti e le visite ai posti che incontriamo strada facendo ci riforniamo di viveri nei numerosi centri commerciali fuori da ogni paese e poi usiamo lo spazioso Ford come una cucina con portellone laterale vista boschi o laghi o piazzola di servizio…dipendeva da dove ci trovavamo quando ci veniva fame. Qualsiasi strada si corra si trovano innumerevoli motivi d’interesse e stupore: parchi, cascate, laghetti a specchio immersi nel verde e nel silenzio, boschi fittissimi con coloti fiammeggianti che sembrano seguire quasi un ordine a noi ignoto, animali.
Huntsville è la nostra base per visitare la muskoka un area selvaggia il cui nome pare derivi dai mosquito che infestano i boschi e capiamo subito che il nome è azzeccato.
Pow Wow Point Lodge si rivela altra grande struttura ricettiva e la nostra piccola casetta che ci ospiterà si trova a pochi metri dalle rive del lago. Qui è molto umido e il silenzio è surreale, la notte veniamo svegliati da rumori di animali di cui la mattina col sole provo a seguire le tracce…di notte ammetto che da buon cittadino quale sono ero troppo fifone per affacciarmi a vedere, meglio non rischiare…questa è zona di lupi e grizzli, sai com’è! I laghi sono surreali per la piattezza delle acque che riflettono perfettamente il paesaggio circostante. Da Huntsvile si parte ancora direzione Nord per visitare uno dei più bei parchi nazionali della zona “Algonquin Park”.I nomi dati ai parchi alle regioni sono l’unica cosa che resta di popolazioni indigene vissute in pace qui fino al 1600: Huroni,Algonquini,Saskatchewan,Mohawk, Irochesi, ecc…poi nel 1630 arrivarono i francesi a fondare Quebec city, la città più antica del Nord America.
L’Algonquin Park offre dei percorsi ben organizzati per escursioni di varia difficoltà e per vedere animali differenti.Noi facciamo uno di un paio d’ore che ci porta a stretto contatto coi castori e ci imbattiamo per caso in una diga enorme da loro costruita e su cui prima ci eravamo divertiti a saltare…..bene i nostri salti fanno uscire i castori che stavano dentro e così capiamo che non era un ponte fatto dall’uomo! I castori sono dei veri ingegneri e da qui in poi impareremo a capire come riescono a modificare il paesaggio di intere aree con il loro intervento. La sera arriviamo col buio a Ottawa capitale del Canada e città moderna e vivibilissima col suo bel Parlamento,l’omonimo fiume che nei gelidi inverni ghiaccia completamente e viene usato dai cittadini per pattinare, le vivaci strade commerciali del centro vicino ai ministeri con gli immancabili grattacieli anglosassoni. Ceniamo in un bel ristorante (Friday's roast beef house & piano parlour) ricavato da una dimora fine 700 dove ci accoglie un maggiordomo in livrea settecentesca e gli interni sono tutti in legno. In viaggio di nozze cerchiamo di non farci mancare nulla nemmeno il ristorante in costume! A proposito di cibo qui in Ontario è molto ripetitivo stile USA, carne, patatine, sandwich…insomma non vediamo l’ora di entrare in Quebec dove siamo sicuri che la cucina ispirata alla madre patria francese sicuramente allieterà i nostri palati. A proposito di clima, giù a Toronto e Niagara c’erano 27 gradi caldi che ormai sono solo un lontano ricordo qui 600km più a nord! Infatti vedendo in Tv i meteo locali capiamo che già parlano del “foliage autunnale” che è iniziato con le temperature in rapida discesa. Il Canada non avendo lo scudo di monti molto alti verso nord subisce un repentino cambio di clima quando i venti da nord iniziano a soffiare e in pochi giorni si passa da temperature da fine estate a un nostro autunno novembrino.
Il foliage è partito e l’Algonquin park ce ne ha dato un assaggio....indimenticabile. Domattina entreremo in Quebec c’è molto entusiasmo e mentre Monica cerca di aprire una bottiglia di vino cileno offertaci dal Lord Elgin in qualità di honey mooner intanto io mi diverto a chiamare l’interno del servizio car valet per richiedere di prepararmi l’auto per uscire a cena…è la prima volta per me e penso che forse non mi capiterà più di essere servito in tale maniera, approfittiamone.

-QUEBEC- “Je me souviens”
Da Ottawa partiamo alla volta dell’Hotel Sacacomie a St Alexis del Monts. Stiamo 3 giorni benissimo in questo paradiso quebecoise. Si mangia benissimo e si trova in un posto da favola. L’hotel interamente costruito con enormi tronchi di legno, sorge in posizione panoramica sul lago Sacacomie isolato dal resto del mondo e dotato di tutti i comforts.Per raggiungerlo si percorre una strada che sale per km e km in mezzo ai boschi senza anima via attorno e lo spettacolo dei colori e del silenzio è indimenticabile. Dalle sue superbe terrazze si può ammirare il panorama a perdita d’occhio del foliage che in questo periodo dà il melgio di sé. Nella hall, nelle serate fredde ci si può rilassare seduti in poltrona con un enorme e bellissimo camino circondati da pelli di orso e altri trofei di caccia tipici di queste parti. Noi ne approfittiamo per fare un po’ di corsa, escursioni in canoa nel lago, e passeggiate ma le attività sono infinite dai quad ai cavalli. Come dicevo il Quebec ci da il benvenuto a modo suo con questo splendido Hotel in prima fila sullo spettacolo del foliage.Inoltre cambia il paesaggio che si fa sempre più selvaggio, la lingua diventa il francese e la cucina migliora nettamente. Ci siamo da poche ore e già amiamo il Quebec! Ora siamo a metà del nostro viaggio e una volta lasciato(ahinoi!) Sacacomie ci dedicheremo a risalire tutto il corso del fiume S.Lorenzo fino al suo estuario.
Tappa successiva è Tadoussac, dove il S.Lorenzo diventa un fiume enorme di cui non si vedono le sponde…stessa sensazione provata di fronte ai grandi laghi, ricordate?
Per arrivare a Tadoussac impieghiamo l’intera giornata per fare quasi 600km, le strade sono vuote ma a più di 90km/h non si va, le poche auto in giro si mettono tutte in coda a destra ordinatamente e proseguono così lungo strade dritte e lunghissime che tagliano i boschi sui monti all’infinito creando una immagine indimenticabile di asfalto che prosegue ondulando in mezzo ai boschi…così ne approfittiamo per visitare la stupenda regione del Charlevoix con bellissime piazzole panoramiche lungo la strada.Qui durante un rifornimento chiediamo al benzinaio quanti gradi ci sarannno in gennaio,visto che a fine settembre già siamo in giro con giubbotto, e lui ci risponde impassibile:”moin 30,moin 40”..ecco perché vedevamo tutti quei gatti delle nevi parcheggiati fuori dalle villette lungo la strada! Ora sembrano fuori luogo ma ancora poche settimane e diventeranno indispensabili per muoversi. Arriviamo a Tadoussac stanchi e quindi dopo una doccia nel b&b passeggiamo per il paese vediamo la chiesa più antica d’america(1530 ca, minuscola in legno!), visitiamo la prima casa in legno dei conciatori francesi qui sbarcati in quegli anni e percorriamo il bel pontile lungomare,ops lungo fiume, per poi vedere al tramonto la marea far ritirare le acque e quindi ci incamminiamo per un pezzo sul letto del fiume così scoperto. Molto bello con luci fredde e suggestive. Per cena ci concediamo un pasto al Grand Hotel che altro non è se non una grande albergo anch’esso in legno di colore bianco e rosso che domina la baia…atmosfera un po’ “Shining”! Mangiamo bene e ci prepariamo all’escursione “whale watching” dell’indomani. Che emozione, tutti a vedere e ascoltare e fotografare….vediamo molti delfini, beluga e balenottera ma non cetacei. Ci spingiamo col battello fino dentro il fiordo Saguenay in direzione Chicoutimi dove le acque sono color petrolio,gelide ma ricche di plancton in questa stagione. A Tadoussac da non perdere è il parco che sovrasta la cittadina e che offre un bellissimo panorma sul S.Lorenzo e il fiordo del Saguenay, ottimo punto per fare pic nic.Nelle vicinanze proseguendo verso la Gaspesie, dove il grande fiume diventa Oceano,ci sono anche varie riserve indiane. E’ stato impressionante vedere navigare in queste acque fluviali navi da crociera alte come grattacieli da 15 piani.Insomma i giganti erano in acqua e anche a pelo d’acqua!
Dobbiamo tornare verso Sud direzione Ville de Quebec e poi Montreal, si parte. Ripercorrendo a ritroso il S.Lorenzo Quebec city sembra spuntare dal nulla, un miraggio in mezzo alla natura incontaminata. Quebec è piacevolissima, sorge su una gola che domina il S.Lorenzo infatti Quebec in irochese significa”li dove si stringe il fiume” o qualcosa del genere.E’ la città più antica del Nord America e la capitale francofona americana. Fu fondata nel 1608 da Samuel de Champlain, un esploratore francese considerato il padre della Nuova Francia e a cui è dedicato una delle vie più belle della città vecchia. E’ curatissima nei parchi, nelle viuzze acciottolate e le architetture che ricordano chiaramente la Francia. Ci si sta bene e così la pensano anche i molti visitatori che qui vengono da tutto il nosrd America sognando di trovarsi nella lontana Europa. Si perché a Quebec siamo a 7000km da casa ma sembra di stare davvero appena al di là delle Alpi! Brasserie, Boulangerie e cafes la fanno da padroni e soprattutto Monica,amante di Parigi, la apprezza molto…un po’ ci ricorda Parigi per l’atmosfera. Hotel Dominion è bellissimo, minimal chic i pieno centro, ve lo consigliamo. Montreal ci aspetta e arriviamo puntuali, saranno gli ultimi due giorni prima di imbarcarci su un volo interno fino a Toronto e poi da qui fino a Malpensa con Alitalia. Montreal è la città più popolosa del Quebec e presenta qualche tratto delle città anglosassoni come grattacieli e highways attorno ma mantiene la joie de vivre francese. La posizione è bella con bei parchi nei dintorni da visitare lungo il S.Lorenzo , la caratteristica vieux Montreal con la Basilica di Notre Dame e il villaggio olimpico dei giochi del 1972 e la Biodome. Belli i paesaggi dal Parc Mont Royal proprio sopra i lcuore commerciale e finanziario della città e la vista dello skyline dal porto e dall’isolotto col parco Gilles Villeneuve dove si corrono i Gran Premi di F1. Inoltre per la sera c’è un vivace Quartiere Latino con pub e disco e una Chinatown tranquilla e ordinata coi tipici ristoranti cinesi sempre affollati.Qui a Montreal ritroviamo la città sotterranea di cui avevo accennato a Toronto, km di gallerie commerciali e uffici sottoterra collegati con le infrastrutture e i palazzi del centro permettono ai cittadini di vivere, lavorare, fare acquisti nei mesi più gelidi senza mettere il naso fuori. Una cosa che mi colpì molto qui fu la Chiesa neo gotica di S.Catherine incastonata in mezzo ai grattacieli degli enormi grandi magazzini che rifletteva la propria immagine sulle facciate in vetro di questi giganti dello shopping alti decine di metri.

Per concludere ho bei ricordi del Canada Orientale legati soprattutto alla natura onnipresente che si può toccare e la stupenda Ville de Quebec. Di solito non sentiamo mai molte notizie da questo remoto angolo di mondo ma vi assicuriamo che vale la pena andare a scoprirlo e rimanerne stupiti. Qui le coordinate spazio temporali vi verranno stravolte e vi troverete in una natura enorme,ingombrante che fa sembrare i laghi dei mari e i castori ingegneri raffinatissimi. AU REVOIR QUEBEC…

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